Modena DOC o di Modena DOC
Un po’ di storia
“La natura sembra abbia favorito in modo particolare la città e il territorio dello Stato di Modena”. Così affermava Giuseppe Gorani nel VI volume dal titolo “Ducato di Modena e Reggio” compreso nell’opera letteraria “L’Italia del XVIII secolo”. E non a caso la vite è presente nel territorio modenese sin dai tempi antichi, con citazioni che risalgono a Catone, Varrone e Plinio. Nel 1300 è Pier de’ Crescenzi che sottolinea come dalle “uve Labrusche” in questo territorio si faccia vino da viti ormai non più selvatiche. Nel corso dei secoli il vino Lambrusco del territorio modenese è stato tenuto sempre in grande considerazione dei regnanti e la menzione “Modena” o “di Modena” per designare i vini qui prodotti risale alla metà del 1800. L’attuale disciplinare è stato approvato la prima volta nel 2009.
Il territorio
La zona di produzione della denominazione di origine controllata "Modena" o "di Modena" comprende l'intero territorio amministrativo dei comuni di: Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Cavezzo, Concordia sul Secchia, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Guiglia, Maranello, Marano sul Panaro, Medolla, Mirandola, Modena, Nonantola, Novi di Modena, Prignano sul Secchia, Ravarino, S. Cesario sul Panaro, S. Felice sul Panaro, S. Possidonio, S. Prospero sul Secchia, Sassuolo, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Soliera, Spilamberto, Vignola, tutti in provincia di Modena.
Vini e vitigni
Sono 14 le tipologie ammesse dal disciplinare e comprendono una base ampelografica che spazia da vitigni a bacca bianca come Grechetto Gentile, Trebbiano e Montuni a quelli a bacca rossa dove è particolarmente presente l’articolata famiglia appartenente al Lambrusco: Grasparossa, Salamino, Sorbara, Marani, Maestri, Montericco, Oliva, Lambrusco a foglia frastagliata. A questi si aggiungono altri tipici vitigni della zona come Ancellotta, Malbo Gentile, Fortana.