Colli di Scandiano e di Canossa DOP
Un po’ di storia
Frizzanti, liquorosi, passiti, soprattutto bianchi. Così vengono descritti i vini prodotti nel territorio che oggi ricade nella denominazione Colli di Scandiano e di Canossa, già a partire dal XVI secolo, sebbene notizie circa la diffusione della vite risalgano all’epoca romana. Se nel XIX secolo molti autori sottolineano l’importanza dei vini realizzati in questo territorio con vitigni come la Spergola o la Malvasia di Candia Aromatica, nel XX secolo aumenta notevolmente la produzione di vini ottenuti da uve Lambrusco nonché da Marzemino. Il primo Consorzio volontario nasce nel 1964, mentre la prima Doc è del 1976 e si chiama “Bianco di Scandiano”. L’attuale denominazione, con il nome “Colli di Scandiano e di Canossa” nasce nel 1996.
Il territorio
La zona geografica corrispondente alla denominazione d’origine controllata “Colli di Scandiano e di Canossa” ricade nella parte centro occidentale della regione Emilia-Romagna, nella provincia a sud di Reggio Emilia, e interessa una fascia limitata di territorio. In particolare le uve devono essere coltivate nei territori amministrativi dei Comuni di: Albinea, Quattro Castella, Bibbiano, Montecchio, S. Polo d’Enza, Canossa, Vezzano sul Crostolo, Viano, Scandiano, Castellarano e Casalgrande e, in parte, i Comuni di Reggio Emilia, Casina, S. Ilario d’Enza e Cavriago.
Vini e vitigni
Le 15 tipologie ammesse dal disciplinare di produzione comprendono sia vini bianchi che rossi, nelle versioni fermo, frizzante, spumante, passito e novello. Altrettanto ricca è la base ampelografica che comprende sia vitigni autoctoni locali che internazionali. Se tra le varietà a bacca bianca spiccano la Spergola e la Malvasia di Candia Aromatica, tra quelli a bacca rossa trovano spazio in particolare il Malbo Gentile e la famiglia dei Lambruschi (Grasparossa e Montericco). Nei vitigni internazionali troviamo Chardonnay e Sauvignon tra i bianchi e Cabernet Sauvignon tra i rossi.