IGP Emilia o IGP dell’Emilia
Un po’ di storia
Se la nascita dei vini IGP Emilia o IGP dell’Emilia risale al 1995, anno di approvazione del primo disciplinare di produzione, quella che invece lega la viticoltura alle province di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, ha origini decisamente più antiche. i Lambruschi, infatti, i vitigni più antichi presenti in Emilia, hanno origine etrusca. Un primo grande sviluppo della viticoltura in Emilia si ha nel Medioevo, tanto che Pier de’ Crescenzi nel 1300 riporta una trentina di varietà di viti e vini prodotti in questo territorio. Nel corso dei secoli la fama dei vini emiliani è stata costante fino ad arrivare alla sua ufficializzazione con la nascita delle denominazioni di origine.
Il territorio
Il disciplinare di produzione comprende l'intero territorio amministrativo delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Si tratta un vasto territorio che comprende paesaggi molto diversi, ripartiti quasi egualmente tra ambienti di pianura e di rilievo appenninico e che presenta caratteri di uniformità negli aspetti pedoclimatici vista la comune origine, la giacitura e l’esposizione dei terreni.
Vini e vitigni
La base ampelografica dei vini di questa denominazione è molto variegata e abbraccia sia vitigni a bacca nera che bianca, declinati su molte tipologie che spaziano dai vini tranquilli a quelli frizzanti e spumanti, da secco a dolce. Tra i vitigni a bacca nera più diffusi non si può non partire con il Lambrusco, nelle diverse varietà come ad esempio Marani, Maestri e Montericco. Un altro vitigno a bacca nera molto diffuso, soprattutto nelle province di Reggio Emilia e di Modena, è l'Ancelotta o Lancellotta. Tra i vitigni a bacca bianca troviamo invece il Trebbiano, la Malvasia di Candia bianca aromatica, l'Alionza, il Sauvignon, lo Chardonnay e il Pinot Bianco.